La fantasia popolare individua spesso delle figure zoomorfe o antropomorfe nelle rocce o nei paesaggi; nella gran parte dei casi nessuno mette in dubbio l’azione dell’attività esogena della natura nella conformazione di queste figure.
Caso diverso è invece quello dell’elefante di Campana e delle rocce del sito dell’Incavallicata.
Il sito di cui parliamo è ubicato in prossimità del paese di Campana, un paese della Presila Cosentina, situato a metà tra il mare e la montagna, a circa 600 metri di altitudine.
L’elemento più interessante, e discusso, di questo sito è un’enorme masso roccioso “scolpito” che prende le sembianze di un grosso elefante. Prossimo ad esso si trova un secondo blocco che l’immaginazione vuole assumere le forme dei piedi di un enorme guerriero seduto.
L’area dove è ubicato questo monumento è chiamata, localmente, Incavallicata; il Comune di Campana ha tutelato l’area costruendo attorno ai blocchi rocciosi un grazioso parco pubblico, in virtù del fatto che le rocce e le grotte circostanti sono diventate, fortunatamente, una meta del turismo culturale.
Tutto questo grazie alla diffusione dell’interesse del sito effettuata dai media: si veda ad esempio una vecchia puntata di Gaia (qui) o dei Turisti per caso (qui). Anche la carta stampata ha dedicato all’argomento diversi articoli, sia sulla stampa locale che nazionale.